John Polin è oggi un personaggio molto conosciuto in Israele, tanto che la vicenda che vi raccontiamo oggi è stata al centro di un lungo articolo del Jerusalem Post.
Una fama purtroppo legata a una tragedia devastante: suo figlio Hersh, un giovane di 23 anni nato e cresciuto a Chicago, è stato rapito al festival musicale Nova il 7 ottobre dai terroristi di Hamas e tenuto prigioniero per quasi undici mesi. Il 31 agosto 2024 il suo corpo è stato recuperato in un tunnel a Rafah, nella Striscia di Gaza. Una vicenda che ha commosso tutti in Israele: Hersh è uno dei sei ostaggi uccisi poco prima che le truppe israeliane li raggiungessero.
Come si affronta un dolore così grande? È semplicemente impensabile. Non è nell'ordine naturale delle cose per un genitore seppellire il proprio figlio, ma questo per quanto così doloroso non è una novità in un Paese che, dalla sua fondazione 76 anni fa, ha perso tanti giovani sul campo di battaglia e in attacchi terroristici.
Tuttavia John, con impressionante coraggio, sta facendo tutto il possibile per trasformare la sua tragedia personale in un’opportunità per bambini di tutte le età, etnia o credo religioso, che sono in cura presso l’ALYN Hospital. Lo fa attraverso la Wheels of Love, la corsa non competitiva in bicicletta organizzata da ALYN per raccogliere fondi, la cui 24esima edizione quest’anno è in programma dal 10 al 14 novembre. L’edizione del 2024 sarà dedicata alla memoria di Yakir Hexter, un riservista dell’IDF caduto in battaglia nella Striscia di Gaza l’8 gennaio. Anche Hexter era un corridore e ciclista che partecipava a Wheels of Love e raccoglieva fondi per l'Ospedale.
In una dichiarazione, pubblicata sulla pagina di Wheels of Love del sito di ALYN, John ha scritto: “Sono devastato e in lutto, ma un mio amico, che ha perso anche lui tragicamente suo figlio, ha come motto di vita: ‘Supera tutto pedalando.’ Quindi ci proverò.” John si riferisce a Meir Charash, che come lui è un israeliano nato in America e che lo sta aiutando a prepararsi per la corsa. Purtroppo il ciclismo non è l'unica cosa che hanno in comune. Meir Charash sa bene cosa John possa provare, avendo perso anche lui il figlio Ariel, suicidatosi all’età di 23 anni. Il legame tra John e il suo preparatore atletico si è evoluto nel tempo e non solo per renderlo competitivo in sella.
“Il ciclismo è sempre stato terapeutico per me e lo è certamente ancora di più ora,” dice John facendo tesoro del conforto dell’amico. “Mio figlio è stato ucciso sei settimane fa, dopo essere stato tenuto prigioniero per 330 giorni. È stato, inutile dirlo, un anno molto difficile. Per varie ragioni, ho fatto solo una seduta di terapia finora. Ne farò altre. Ma, nel frattempo, la mia vera terapia è stata andare in bici. Sono davvero grato di avere questa possibilità come valvola di sfogo.” Ma non è solo il pedalare che allevia la sua sofferenza, John usa il suo sforzo atletico per promuovere la Wheels of Love e raccogliere fondi, ed oggi il suo nome occupa una posizione di alto rilievo nella classifica delle donazioni. “Ho quasi raggiunto i 50.000 dollari,” sorride. “È davvero gratificante fare questo. Conosco bene l’organizzazione ALYN e il lavoro che fanno, e sono davvero felice di trasformare la mia situazione tragica e, in qualche misura, la mia notorietà, in una buona causa.”