L'anno è il 1968. Due studenti della Hebrew University of Jerusalem salgono a bordo di un autobus della Egged alla fermata del campus di Givat Ram. Lei si chiama Jan Rabbis, lui Alan Katz e stanno entrambi andando a fare volontariato, come tanti dei ragazzi arrivati da tutto il mondo per studiare e per dare una mano a uno Stato nato solo 20 anni prima. Su quell’autobus si incontrano per la prima volta: cominceranno a frequentarsi, innamorarsi e alla fine si sposeranno.
E non è la parte migliore della storia! La cosa più bella è che l’autobus stava portando Jan e Alan all’ALYN Hospital, che allora si trovava ancora nel monastero della Chiesa ortodossa di San Simone. Quell’incontro è stato l’inizio non solo del loro amore, ma anche del loro coinvolgimento con ALYN.
Arrivati all’ospedale Jan è assegnata a Chaya, mentre Alan a Tami. Entrambe sono ragazze con problemi di mobilità della parte inferiore del corpo. Tami usa le stampelle e Chaya una sedia a rotelle. Jan e Alan le vanno a visitare una volta alla settimana.
I quattro diventano buoni amici, tra battute sullo scarso ebraico di Alan rispetto a Jan e l’orgoglio di Tami e Chaya nel presentarli agli altri residenti di ALYN. Per i due volontari diventa ogni giorno più chiaro quanto assistere un disabile non sia solo questione di cure mediche, ma debba tener conto delle variabili familiari e culturali. Per fortuna, sin dall’inizio, lo Stato di Israele, si è impegnato nel trovare e sviluppare le migliori cure per ciascuno dei suoi abitanti, senza eccezioni.
A volte fanno qualche gita, ad esempio delle passeggiate nei parchi locali, un intrattenimento decisamente economico per Jan e Alan che sono solo studenti, ma anche perché non c’è un vero cortile nel monastero e quindi stare nella natura è piacevole per tutti, qualche volta si spingono più in là, Jan e Alan ricordano di essere stati a vedere Via col vento, con Jan che piangeva commossa.
Jan ricorda inoltre che, molto prima che esistesse uno spazio per l'innovazione in ALYN, c'era un addetto alla manutenzione che era chiamato a realizzare, con qualsiasi materiale si potesse trovare, dispositivi di assistenza per i pazienti e, a volte, lo trovava impegnato nella ricerca di scarti che potessero servire allo scopo. ALYN da allora ha fatto molta strada!
Jan e Alan sono tornati in Israele molte volte dopo quella esperienza e, anche se hanno perso i contatti con Tami e Chaya dopo gli anni '80, sono stati a visitare la nuova sede dell'ALYN Hospital a Kiryat Hayovel e il loro legame con l’ospedale rimane fortissimo a distanza di 50 anni.
Alan parla con entusiasmo di quell’esperienza: “Prima di allora non avevo mai avuto una vera esperienza con bambini con difficoltà fisiche. Il volontariato in ALYN mi ha davvero aperto gli occhi, “sintonizzandomi” sui loro bisogni e facendomi capire cos’è una sfida. L’amicizia con Tami e Chaya è stata meravigliosa, quell'anno Jan e io abbiamo lasciato che il mondo si aprisse con noi".
Jan aggiunge: "In quegli anni abbiamo imparato molto su cosa era veramente Israele...Le condizioni in quel momento, in quel monastero, sembravano oscure e cupe, eppure il personale e i residenti erano così gioiosi e felici. Quell’insieme di resilienza e speranza è rimasto con me e continua a scaldarmi il cuore 54 anni dopo".
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