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Grazie per esserti fidato di me


Un’infermiera e il suo piccolo paziente, per il quale non sembra esserci speranza tanto che ogni saluto a fine turno viene accompagnato da un piccolo bacio di addio. E poi la speranza che torna a fiorire e diventare sempre più forte. Una lettera commovente da leggere fino all’ultima riga che ALYN ha scelto di divulgare in occasione della Settimana Internazionale dell'Infermiere, come testimonianza degli straordinari rapporti che si creano tra le mura dell’Ospedale.

"Eri così piccolo e così malato. Eppure, anche se lottavi per respirare, il tuo sorriso contagioso era capace di illuminare tutta la stanza. Ma giorno dopo giorno, purtroppo, le tue condizioni sembravano aggravarsi e ho pianto tantissimo quando sei passato dalle cure riabilitative a quelle palliative.

Da quel giorno in poi sono stata più che mai determinata a darti la vita migliore e tutto l'amore che avresti potuto ricevere, per tutto il tempo in cui saresti stato con noi.

È stato straziante vederti lottare per respirare anche con il ventilatore. Ma poi le tue condizioni si sono stabilizzate e il tuo sorriso è tornato, anche se era più debole di prima.

Ogni giorno mi ripetevo le stesse parole che mi erano venute in mente la prima volta che mi ero presa cura di te: "Sii al sicuro. Sii felice, sii sano, sei amato" - e poi ti davo un bacio d'addio, per sicurezza...E pregavo che tu fossi lì quando sarebbe stato di nuovo il mio turno.

Sono passati i giorni, poi i mesi, e sembrava che tu stessi miracolosamente diventando più forte. Non potevamo crederci. Lentamente abbiamo iniziato a reinserire le terapie che prima eri troppo debole per gestire. I terapisti occupazionali e fisici hanno ricominciato a farti fare esercizi e si sono meravigliati dei progressi più semplici. Poi hai ripreso a interagire, prima stando solo in braccio a me e poi anche con gli altri. Non dimenticherò mai la tua famiglia che venne a festeggiare il tuo terzo compleanno in ospedale. Al tuo quarto compleanno eri ancora qui e abbastanza stabile da poterti sottoporre al Brit Milà. E hai continuato a progredire, scioccandoci tutti. Il giorno più felice è stato quello in cui sei stato abbastanza stabile da essere dimesso, tornando a casa, dalla tua amorevole famiglia che è diventata parte della mia.

Ancora oggi, mi rallegro quando i tuoi genitori mi mandano un video di te che giochi felicemente con i tuoi fratelli, mentre il tuo respiratore sembra non essere altro che un “accessorio di moda”.

Per 4 anni ho riversato su di te tutto l'amore che potevo, ma ho ricevuto in cambio molto di più. È grazie a te che faccio quello che faccio. Continua a essere al sicuro. Continua a essere felice e in salute.

E grazie per esserti fidato di me.


Dana, infermiera del reparto di Riabilitazione respiratoria dell'Ospedale ALYN.


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