Vi avevamo già descritto questo progetto nella nostra campagna di Chanuccà dedicata a PELE e nell’intervento del Direttore Generale di ALYN Hospital Maurit Beerit alla celebrazione dei 40 anni degli Amici di ALYN, ma ora la ricerca si è trasformata in un brevetto.
Stiamo parlando del dispositivo che permette anche alle persone mutilate senza una mano di fissare al braccio i Tefillin, i due piccoli astucci quadrati di cuoio nero che nella tradizione ebraica si utilizzano per Shachrit, la preghiera del mattino. Un’operazione impossibile da compiere con una mano sola. Dietro il brevetto, ci sono appunto il team del Centro PELE, che nell’ospedale ALYN si occupa di trovare soluzioni personalizzate per i pazienti e il Centro MILBAT dello Sheba Medical Center a Tel HaShomer, i due istituti che si sono presi a cuore questa richiesta arrivata da alcuni soldati israeliani feriti in combattimento.
Potrebbe sembrare che, in un momento così difficile, fare ricerca per permettere di adempiere a una pratica religiosa abbia meno importanza, ma non è così: "Non è solo una soluzione tecnica: mi ha restituito parte della mia dignità, la sensazione di poter compiere un'azione importante e quotidiana senza dipendere da altri". Spiega un militare mutilato in combattimento.
Una frase che riassume la filosofia di ALYN: permettere a tutti i suoi pazienti di superare la disabilità tornando poco alla volta alla vita indipendente. Senza contare che la tecnologia sviluppata per questo dispositivo potrà trovare diverse altre applicazioni per aiutare chiunque abbia perso un arto.
Questo modo di coniugare la tradizione con l’innovazione ha suscitato molto interesse da parte di operatori e mezzi di informazione in Israele: ne ha parlato il quotidiano on line Ynet, mentre il Network Canale 13 ha mostrato un video che ne illustra l’utilizzo.