Mercoledì scorso abbiamo celebrato i nostri primi 40 anni. Lo abbiamo fatto scegliendo una location importante a Milano, Palazzo Bovara, e invitando le persone che più ci hanno accompagnato in questo meraviglioso viaggio. E, con nostra grande soddisfazione, sono venuti in tanti a portarci quell’affetto e quell’amicizia che da troppo tempo non erano stati espressi dal vivo.
È il segno che un momento come questo era atteso e desiderato da molti. Per usare le parole del Presidente di Amici di ALYN, Piergiorgio Segre: “Un compleanno così importante e significativo per la nostra Associazione, è, allo stesso tempo, un’esortazione alla vita e alla speranza. In tempi così dolorosi i miracoli di ALYN sono molto preziosi: ci ricordano che possiamo e dobbiamo lottare con tutte le nostre forze per superare gli ostacoli che ci pone davanti l’esistenza: siano essi malattie, incidenti o le devastazioni dell’odio. ALYN si trova all’esatto opposto del dolore scatenato il 7 ottobre”.
Dei miracoli di ALYN abbiamo parlato nel video che ha aperto la serata, realizzato appositamente per questa occasione: nove minuti che tracciano la storia e l’opera dell’Ospedale e delineano il ruolo della nostra Associazione.
La serata, condotta dall’attrice Sabra del Mare ha visto, inoltre, la testimonianza di tutto il consiglio di Amici di ALYN. Oltre al Presidente, Antonella Jarach ha voluto ricordare l’importanza di sostenere ALYN in questi tempi difficili, raccontandoci di Rachel e John Polin, genitori di Hersh Polin, di 23 anni, rapito dai terroristi di Hamas e tenuto prigioniero per 330 giorni fino alla sua uccisione lo scorso agosto. Nonostante il dolore straziante e indicibile, John ha trovato una fonte di forza nell'impegno per una causa nobile: la Wheels of Love, la corsa ciclistica benefica organizzata ogni anno dall’ALYN Hospital.
Sara Tedeschi Blei ha concentrato la sua testimonianza sulla ricerca e innovazione, che permette di risolvere i problemi dei pazienti dell’ospedale, mettendo in rete i risultati e condividendoli a livello internazionale. “Io ho avuto la fortuna di visitare ALYN con mio figlio poco tempo fa e per me è stato davvero un momento di altissima ispirazione. Spero che questa serata, ciò che vi sarà mostrato e raccontato, stimoli anche in voi la voglia di andare presto a Gerusalemme a vedere con i vostri occhi i miracoli che accadono ogni giorno grazie all’aiuto delle vostre donazioni.”. L’intervento di Piergiorgio Segre ricorda come nascono quei miracoli: cita i modi per donare ad ALYN, le campagne, la realizzazione del Centro for Smart Technologies for Independent Living, progetto lanciato per i 40 anni di Amici di ALYN e da poco inaugurato nell’Ospedale, inizialmente realizzato grazie al lascito testamentario della Signora Krebs z”l, un’Amica di ALYN che con molta generosità ha voluto ricordare la nostra Associazione. Per completare l’opera sono stati raccolti rapidamente 40.000 Euro grazie ai donatori italiani e alla generosità di Denise Kos, presente nella platea. Decisamente un bel regalo di compleanno.
Al centro della serata un’ospite straordinario attesa da tutti. Direttamente da Israele è arrivata Maurit Beeri, Direttrice Generale di ALYN Hospital. “Voglio trasmettervi soprattutto la sensazione di cosa significhi cambiare la vita di questi bambini” dichiara, aprendo un intervento di venti minuti che ha conquistato il cuore del pubblico attraverso tante storie emozionanti. Ad esempio, spiegando le differenze tra la riabilitazione di un adulto che sogna di tornare come era prima della malattia e il bambino che comprende solo il dolore dell’oggi e non capisce il motivo della terapia. Una creatura che deve essere coinvolta e divertita senza dimenticare tutti gli aspetti della sua crescita.
Il suo speech tocca l’aspetto inclusivo dell’ospedale, parlando della complessità di operare a Gerusalemme, una città dove ogni quartiere è una realtà a parte, ma anche una grande opportunità per insegnare e spiegare che la coesistenza è possibile nel nome dei bambini. Ci racconta della gita dei piccoli pazienti del reparto di riabilitazione respiratoria allo zoo. “Non perché è importante vedere un elefante quando hai due anni e un respiratore, ma perché portiamo anche le loro famiglie che possono constatare che la vita dei loro figli non è terminata con la malattia e che quando il bambino tornerà a casa potranno fare comunque tante cose insieme”. O ci racconta della storia di Eitan che, vittima di un incidente, pensava che la propria vita fosse finita perché non poteva più giocare a calcio e che oggi è diventato allenatore. La riabilitazione non è solo tornare a camminare, ma ritrovare il proprio posto nella vita. “La cosa fondamentale - spiega - è esserci nel momento giusto, prima che la disperazione prenda il sopravvento.
La Dott.ssa Beeri ci presenta gli strumenti inventati dal centro PELE, ci affascina con storie di giochi e di realtà virtuale. “20 aziende lavorano con noi grazie ad ALYNnovation e le innovazioni che stiamo portando si sono diffuse in tutto il mondo, ma l’innovazione più emozionante è quella che arriverà domani”. E, infine, ci parla anche della guerra e di come ha condizionato la vita dell’Ospedale e dei suoi pazienti “Il 7 ottobre abbiamo scoperto che non avevamo abbastanza rifugi, solo 90 secondi per raggiungerli, bambini con respiratori, bambini con una sedia a rotelle. Abbiamo attrezzato nel giro di una settimana spazi e sotterranei cambiando tutto”. E proprio per raccontare quei 90 secondi ha scritto una poesia che viene interpretata magistralmente da Sabra Del Mare, commuovendo tutta la sala.
Finito l’eco degli applausi è il momento di tagliare tutti insieme la torta e augurarsi ancora tanto tempo pieno di miracoli.